martedì 4 dicembre 2012

Plumcake yogurt e frutti rossi


Il plumcake allo yogurt è secondo me uno di quei dolci "coccola" che bisognerebbe sempre avere a disposizione in questo periodo dell'anno, perché si accompagna perfettamente a tè, tisane, caffé, cioccolata o latte caldo. E quindi è perfetto al risveglio, quando anche i nutrizionisti dicono che qualche carboidrato in più non guasti...

Giorni fa ho trovato dei meravigliosi frutti di bosco disidratati, tra i quali persino fragole e more, ciascuna in bustine separate, così da poterli dosare a piacere. Non ho resistito e così è nato il plumcake yogurt e frutti rossi. A differenza dei plumcake industriali e confezionati però, non avendo conservanti e ingredienti "magici",  è buonissimo mangiato il giorno stesso o quello successivo. Se i giorni diventano tre o quattro, la morbidezza verrà gradualmente meno e il sapore risulterà più asciutto e meno invitante.Eh, lo so, non faccio miracoli, anche se sto studiando... 

Plumcake yogurt e frutti rossi

Occorrente:  stampo per plumcake, forno, setaccio, spatola per dolci, cucchiaio, fruste elettriche, grattugia, bilancia, n°2 ciotole, tazza, frullatore. 

Ingredienti

200 g di farina per dolci
100 g di fecola di patate
125 ml di yogurt bianco intero
80 ml di olio di semi di girasole
30 g di frutti rossi disidratati + 1 tazza di acqua calda
80 g di fruttosio
3 uova
la buccia grattugiata di un limone
1 bustina di lievito vanigliato per dolci
1 presa di sale

Procedimento

Mettere i frutti rossi a mollo in una tazza assieme all'acqua calda.
Ungere bene lo stampo per plumcake. 
Preriscaldare il forno in modalità statico ventilato e impostarlo ad una temperatura di 160°C. Se il vostro non la contempla, non preoccupatevi, impostate a 180°C. Setacciare il lievito, la fecola e la farina, all'interno di una ciotola capiente. Aggiungervi la buccia grattugiata del limone e la presa di sale. 
Frullare il fruttosio e ridurlo in polvere fine. 
In un'altra ciotola sgusciare le uova e montarle con il fruttosio fino a che non risulteranno chiare e spumose. 
Spegnere le fruste elettriche e aggiungere gli altri ingredienti fluidi, a partire dall'olio di semi, quindi  aggiungere lo yogurt e la farina mescolata agli altri ingredienti. 
Sempre con l'aiuto delle fruste, mescolare l'impasto fino a renderlo omogeneo. 
Versare il composto nello stampo e infornare. 
Lasciare cuocere per circa 35 minuti, verificare la cottura inserendo nel plumcake uno stuzzicadenti, che una volta estratto dal dolce, dovrà risultare completamente asciutto.
Se invece dovesse rimanere attaccato allo stuzzicadenti un po' di impasto, proseguire la cottura per altri 10-15 minuti. Ripetere la prova ed estrarre il plumcake solo quando sarà cotto. 
Spegnere il forno, aprirne lo sportello e lasciare il dolce all'interno per 5 minuti, quindi estrarlo e lasciarlo raffreddare per qualche minuto. Rimuoverlo dallo stampo e trasferirlo su una gratella. 
Servire freddo e tagliato a fette. 



martedì 20 novembre 2012

Vellutata di zucca


La vellutata di zucca è una delle mie zuppe preferite. Non che io sia una grande amante di zuppe e minestre, tutt'altro...ma questa ha il potere di farmi cadere in tentazione, quindi è davvero speciale.
Come mai?
Spiegarvi il perché del "No, minestra, no" sarebbe troppo lungo e tutti noi corriamo, dentro e fuori internet..quindi faccio prima a dirvi come mai mi piaccia la vellutata di zucca.
Da un lato perché la zucca ha un colore arancio così pieno e così caldo da scaldare anche e soprattutto lo sguardo, non trovate? E poi perché la consistenza cremosa, pur senza aggiungere panna o patate, è incredibile.
Provate ad accompagnarla con i crostini che ho suggerito in questa ricetta e che vedete fotografati qui sopra, sono l'ideale con questi sapori.

Vellutata di zucca


Occorrente: forno, casseruola, coltello, minipimer

Ingredienti

una zucca da 1kg-1kg e mezzo
1 l di brodo
1 cipolla piccola
olio e.v.o.
1 cucchiaino di noce moscata
sale e pepe q.b.
7-8 foglie di salvia
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
8 fettine di pane

Procedimento

Preriscaldare il forno a 200 °C
Tagliare la zucca in quarti e sistemarla su una griglia in forno.
Lasciarla cuocere per una mezzora circa o fino a quando risulterà un po' secca.
Eliminarne la buccia e tagliarla a cubetti.
Affettare la cipolla sottile e saltarla in una casseruola assieme a 4-5 cucchiai di olio. Aggiungere la zucca tagliata a cubetti, coprire con un po' di brodo e continuando a mescolare, portare a bollore. Unire il sale, il pepe e la noce moscata.
Lasciare cuocere per 10-15 minuti, continuando ad aggiungere il brodo.
Spegnere e allontanare dal fuoco per qualche minuto.
Frullare il tutto col minipimer e tenere in caldo.
Preparare quindi i crostini, cospargendo le fette di pane col Parmigiano grattugiato. Adagiarvi sopra le foglie di salvia fresca, infornare per 5 minuti sotto il grill e usare i crostini per accompagnare la vellutata.

Questa era la zucca ante vellutata, in compagnia di un gruppo di simpatiche carote viola, che hanno avuto medesima sorte, ma per un'altra vellutata.




venerdì 16 novembre 2012

Crostata di mele


Sì lo so, in questi mesi sto latitando parecchio dal blog. Perciò sono tornata con qualcosa di dolce, per farmi perdonare la lunga assenza, ovvero con una ricetta di crostata di mele. Ultimamente ho sempre meno tempo di stare ai fornelli, ma ci sono giorni nei quali mi piace lasciare che l'ispirazione e la voglia di stare insieme alle persone alle quali voglio bene prenda il sopravvento..
E cosa c'è di meglio di una crostata alle mele in una giornata autunnale? Anche durante la preparazione e soprattutto la cottura in forno, questo dolce regala una certa soddisfazione, perché sentirete la casa riempirsi della fragranza irresistibile della pasta frolla aromatizzata al limone.
Una piccola nota, io ho messo poco zucchero nella frolla perché mi sembrava che la marmellata e le mele avrebbero addolcito comunque la crostata, se voi a differenza di me amate i dolci "molto dolci", regolatevi di conseguenza o semplicemente usate proporzioni più canoniche tra lo zucchero e gli altri ingredienti.

Crostata di mele


Occorrente: tortiera circolare, forno, matterello, ciotola, coltello, cucchiaio, cucchiaino, piatto

Ingredienti
Per la pasta frolla
100 g di farina
60 g di farina di mandorle
80 g di burro + quello per la tortiera
30 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
la buccia grattugiata di un limone
1 uovo + 1 tuorlo

Per il ripieno
2 cucchiai di marmellata di albicocche
Mele Golden
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di zucchero di canna

Procedimento

Iniziare preparando la pasta frolla. Estrarre il burro dal frigo con un certo anticipo, se non avete questo tempo, lasciatelo ammorbidire vicino ad una fonte di calore, come ad esempio un calorifero o un fornello. Setacciare le due farine e il lievito e mescolarli tra loro, all'interno di una terrina capiente, aggiungervi la buccia di limone, le uova e il burro.
Lavorare tutti gli ingredienti con un cucchiaio per evitare di scaldarli troppo e raccogliere l'impasto, dandogli la forma di una pallina e coprirlo con un panno prima di metterlo in frigo per una mezzora.

Trascorso questo tempo, accendere il forno a 170 °C, sciacquare la mela (o le mele, a seconda della grandezza) e tagliatela a fette sottili.
Spruzzatela di succo di limone e tenetela in una ciotola a parte.
Stendete la pasta frolla con l'aiuto di un matterello e trasferitela in una tortiera ben unta. Spalmatevi la marmellata di albicocche e poi disponetevi sopra le fette di mela. Spolverizzate di zucchero di canna e di cannella e infornate.
Lasciate cuocere una mezzora o fino a quando la pasta non avrà raggiunto una bella doratura.

martedì 30 ottobre 2012

Buchty


I buchty sono dei panini che ricordano molto il nostro "danubio" perché vista la presenza di burro e latte si possono considerare una variante del pan brioche. Sul libro dal quale ho tratto la ricetta, ho letto che si preparano molto sia in Germania che in Polonia. Curiosando in rete ho visto invece che sono tipici della Repubblica Ceca. Ad ogni modo, origine e diffusione a parte, sono morbidi, profumati e gustosi, cosa che realmente conta e sono perfetti sia per uno spuntino che a colazione, farciti di marmellata o Nutella, o volendo anche in versione dolce-salata con salumi e formaggi. Due piccoli consigli, attenzione alla temperatura del latte e del burro fuso, perché influisce molto sulla lievitazione e gestite con flessibilità quella del forno, perché in alcuni casi 180°C può essere troppo, in altri, troppo poco..

Repetita juvant. 


Buchty


Occorrente: n°1 terrina grande, teglia rettangolare, forno, pentolino, cucchiaio, pellicola per alimenti

Ingredienti

450 g di farina Manitoba
120 ml di latte
90 g di burro
50 g di zucchero semolato
3 uova
1 cubetto di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sale

20 g di burro fuso  

Procedimento

Setacciare 350 g di farina e disporli nella terrina, aggiungervi il sale e lo zucchero. 
Sciogliere il burro a bagnomaria in un pentolino, lasciarlo raffreddare aggiungendovi il latte e sciogliere in questi liquidi (tiepidi!) il lievito. 
Versarli quindi al centro della farina, impastare e mettere l'impasto a lievitare per circa mezzora in un luogo caldo. 
Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto, aggiungervi le tre uova e la restante farina e lavorarlo su di un piano di lavoro infarinato per circa una decina di minuti. Quindi metterlo a lievitare, coperto da una pellicola per alimenti fino a quando avrà raddoppiato il suo volume. 

A questo punto dividere l'impasto in 16 parti e formare delle piccole palline, spennellarle col burro fuso e sistemarle dentro la teglia ben unta. Lasciare lievitare di nuovo, al caldo e coperto per circa un'ora, quindi accendere il forno a 180°C e infornare. Cuocere per 30 minuti o fino a quando risulteranno ben dorati. 



martedì 9 ottobre 2012

Pomodori confit


I pomodori confit, letteralmente "canditi" o "caramellati" non sono certamente una mia invenzione. In rete si trovano tante ricette in proposito, sia per come prepararli, partendo dai pomodori "al naturale", sia per come utilizzarli al meglio in cucina in accompagnamento alla pasta, al pesce, nelle torte salate, sulle bruschette o semplicemente come antipasto. 

Chi mi conosce sa quanto io sia affezionata ai pomodorini confit e quanto spesso li prepari. Quest'anno ho proprio fatto il pieno, specie d'estate, su grande richiesta di amici e colleghi...Silvia, una in particolare mi dà sempre molta soddisfazione in proposito..
Perciò nel mio blog non possono certo mancare, perché testimoniano il mio gusto e quello che mi piace portare in tavola più spesso. Così finalmente mi sono convinta a pubblicarne foto e ricetta, anche se in questi mesi non faccio che correre correre correre e tante volte ho l'impressione di abbandonare il blog un po' a se stesso. 

Comunque tornando a loro, ai pomodori, questa ricetta ha il vantaggio di annullare o quasi il contenuto acido, rendendoli indubbiamente più leggeri e digeribili e in più ne esalta la dolcezza e il carattere mediterraneo. Sì perché i pomodori confit vengono passati al forno a temperatura dolce, per seccarli un po' e per farli caramellare, complice anche un velo di zucchero, ma soprattutto vengono aromatizzati con erbe e spezie (origano, timo, pepe, aglio, ecc) che li trasformano in un condimento appetitoso e invitante. 
Se non li conoscete, provateli, ne vale decisamente la pena. 

Pomodori confit

Occorrente: forno, teglia, carta da forno, carta assorbente da cucina, cucchiaio, coltello 

Ingredienti
500 g di pomodori Pachino o ciliegini
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale e pepe q.b.
1 cucchiaio di origano

Procedimento
Sciaquare i pomodori sotto l'acqua corrente, tamponarli con la carta assorbente e tagliarli a metà.
Sistemarli su una teglia foderata di carta da forno con il lato tagliato rivolto verso l'alto.
Cospargerli abbondantemente di zucchero, sale, pepe e origano. 
Irrorare di olio e infornare per circa un'ora a 120°C-150°C.
Controllarli di tanto in tanto e se ne necessario, proseguire oltre la cottura sino a che diventeranno secchi ma non completamente appassiti. 
Dovranno mantenere una certa umidità. 




mercoledì 26 settembre 2012

Cous Cous di pesce


Questa ricetta di cous cous è un'altra delle ispirazioni siciliane di quest'anno. Per essere precisi il cous cous di pesce si prepara nel trapanese e ogni anno c'è addirittura un festival ad inizio settembre che lo celebra. Non ho avuto la fortuna di partecipare, ma i fortunati che ci sono andati, dicono che sia un vero spettacolo. Mi riprometto di farci un salto alla prossima occasione...Invece, tornando alla ricetta in questione, se volete aumentare le dosi otterrete un piatto unico molto nutriente. Io lo preferisco al cous cous di carne o di verdure, ma si tratta di gusti personali. Se volete servire qualcosa di speciale e dal sapore anche un po' esotico, è quello che fa per voi. Mi raccomando, vino bianco freddo, meglio se prodotto in Sicilia, così restiamo in tema et voilà!

Cous Cous di pesce

Occorrente:

Ingredienti
250 g di cous cous
1 kg di pesce da zuppa
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla piccola
2-3 pistilli di zafferano
2-3 pomodori
1/2 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale
pepe
prezzemolo
aglio
2-3 peperoncini
1 noce di burro
olio e.v.o.

Procedimento
Pelare la carota, tagliare a spicchi la cipolla e sciacquare il gambo di sedano. Mettere gli odori a bollire con 5 tazze di acqua, aggiungere il concentrato di pomodoro, sale e pepe. 
Eliminare gli odori e tenere in caldo. Versare metà del brodo in una pentola in cui aggiungere il cous cous, riportare sul fuoco e unire il burro, portare a bollore di nuovo e spegnere la fiamma, lasciando gonfiare il cous cous. 
Tritare l'aglio finemente e lasciarlo imbiondire assieme all'olio in una pentola molto capiente, unire il pesce e lasciare cuocere qualche minuto. Bagnare di vino bianco, unire i pomodori tagliati a pezzi, i peperoncini, sale, pepe e il brodo a poco a poco. Lasciare cuocere e da ultimo unire lo zafferano sciolto in un cucchiaio di brodo caldo. 
Quando il pesce sarà praticamente cotto, aggiungervi il cous cous, e il prezzemolo tritato finemente, mescolare con cura per qualche minuto e servire. 

martedì 25 settembre 2012

Insalata di melanzane


Questa è una delle ricette con le melanzane che preferisco e infatti la preparo spesso, anche e soprattutto come "pranzo-insalata".
Come ho già avuto modo di raccontare qualche post fa, la vacanza di quest'anno in Sicilia mi ha lasciato una sorta di continua nostalgia verso i sapori di quella terra fantastica. In modo particolare per la frutta secca (mandorle e pistacchi), le melanzane, i piatti di mare.
E poi così ho l'illusione che sia ancora estate...

Insalata di melanzane


Occorrente: padella antiaderente, insalatiera di vetro, tostapane, tagliere, coltello, cucchiaione, carta da cucina

Ingredienti 
1 melanzana
100 g di pomodori Pachino
2 fette di pane integrale ai semi
un cucchiaio di capperi di Pantelleria
100 g di tonno sottolio
4-5 cucchiaiate di olio
aglio in camicia
origano
sale e pepe

Procedimento
Staccare il picciolo dalla melanzana, sciacquarla e tamponarla con la carta da cucina. Tagliarla a cubetti di circa 2 cm. Scaldare l'olio in una capiente padella antiaderente con l'aglio in camicia e saltarvi le melanzane. Mescolare con cura, per evitare che attacchino, aggiungere sale e pepe. Dovranno risultare non troppo morbide. Spegnere il fuoco, allontanare dal fornello e lasciare raffreddare. Eliminare l'aglio in camicia.
Nel frattempo tostare le fette di pane.
Sciacquare i pomodori e tagliarli a metà o in quarti se grandi.
Tagliare le fette di pane a cubetti di 2 cm e posizionarli sul fondo dell'insalatiera, unire i pomodori, il tonno sgocciolato, le melanzane, profumare con l'origano e decorare con i capperi.

martedì 18 settembre 2012

Plumcake light




Stanca dei "soliti" plumcake allo yogurt, o delle ricette piuttosto caloriche, ho pensato di alleggerire quella che nasce come una preparazione molto ricca, come tutti i dolci anglosassoni, tagliando completamente le calorie legate a burro e olio e dimezzando le dosi di zucchero. Lo so, lo so, penserete che adesso il plumcake non sappia più di niente, invece no, vi assicuro, viene ugualmente molto buono, pur cambiandone gli ingredienti. In questo modo anche chi segue restrizioni dietetiche particolari potrà concedersene una fetta, senza rimpiangere troppo il "peccato". Inutile dire che il risultato è perfetto per l'inzuppo e quindi per la colazione o la merenda. Anche dei più piccoli. :)

Plumcake light

Occorrente: stampo per plumcake, n° 2 ciotole, fruste elettriche, tazzina, spremiagrumi, grattugia, setaccio, cucchiaio, carta da forno

Ingredienti

150 g di farina
75 g di zucchero
4 uova
1/2 bustina di lievito
buccia grattugiata di 1 limone
1 bustina di vanillina
2-3 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio di lamponi secchi
1 tazzina di acqua calda

Procedimento

Preriscaldare il forno a 160°C.
Bagnare la carta da forno, strizzarla e sistemarla nello stampo per foderarlo completamente.
Sciacquare il limone, grattugiarne la buccia e spremerlo.
Scaldare l'acqua e versarla in una tazzina con i lamponi secchi, per farli rinvenire e ammorbidire un po'.
Sgusciare le uova, separando tuorli e albumi e raccoglierli in due ciotole separate.
Montare a parte gli albumi utilizzando le fruste elettriche.
Montare i tuorli assieme allo zucchero, aggiungervi la buccia grattugiata di limone, il succo, la vanillina,  unire la farina e il lievito setacciati insieme e infine gli albumi.
Mescolare con delicatezza, dal basso verso l'alto per evitare che gli albumi si sgonfino, ma con molta cura, in modo da evitare grumi di farina o accumuli di albume.
Infine unire i lamponi secchi strizzati.
Trasferire l'impasto nello stampo e infornare per circa 30 minuti.



giovedì 6 settembre 2012

Coniglio all'acciuga

Come dice il titolo stesso del post, in questa ricetta è previsto un accostamento di carne e pesce, o meglio, di carne di coniglio e di acciughe. Una cosa che potrebbe far arricciare il naso a molti, ma vi assicuro che la dolcezza della carne ha proprio bisogno di qualcosa di sapido e di intenso che la contrasti, perciò sia l'acciuga che le erbe aromatiche (salvia e rosmarino) ci stanno proprio benissimo. In più a differenza di tante altre ricette di coniglio, questa ha il pregio di non richiedere né giornate intere di marinatura, né un'elenco infinito di ingredienti. Non so voi, ma io, per quanto foodblogger, di solito mi scoraggio un po' all'idea di dover impiegare troppo tempo per preparare qualcosa..anche perché poi come faccio a sperimentare tutto ciò che mi viene in mente?


Coniglio all'acciuga

Occorrente: casseruola, coperchio, cucchiaio di legno, coltello affilato

Ingredienti
un coniglio di circa 1,5 kg
20 foglie di salvia fresca
2-3 rametti di rosmarino fresco
35g di acciughe sott'olio
80g di burro
4-5 cucchiaiate di olio e.v.o.
il succo di un limone

Procedimento
Lavare il coniglio sotto l'acqua corrente, sgocciolarlo e tagliarlo a pezzi.
Sgocciolare le acciughe e tagliarle a pezzetti.
Tritare finemente salvia e rosmarino e a parte le rigaglie del coniglio.
In una casseruola far sciogliere il burro con l'aggiunta dell'olio, unire le rigaglie, il trito di salvia e rosmarino e quindi le acciughe.
Lasciare insaporire il tutto, senza che scurisca troppo e unire la carne. Lasciarla cuocere qualche minuto da ambo i lati, coprire col coperchio e lasciare cuocere a calore moderato, girando ogni tanto con un cucchiaio di legno. A cottura quasi completata, unire il succo di limone e spegnere il fuoco.

martedì 4 settembre 2012

Ciambella al cioccolato

ciambella cioccolato

La ciambella al cioccolato è uno dei dolci classici da colazione domenicale d'autunno: quando si ha davvero tempo per fare colazione con calma punto primo, e punto secondo, quando appena alzati si ha ancora più voglia di una coccola calda e prolungata. La ciambella preparata con questa ricetta è perfezza per l'inzuppo, soffice al punto giusto, dolce ma non dolcissima, e in più si conserva per qualche giorno, ammesso che in casa vostra non abitino avvoltoi che al loro passaggio lasciano solo briciole, di cui la metà, ovviamente, sul pavimento. La ricetta l'ho presa da un vecchio numero di "Dolci" del 2004, alla quale ho ridotto un pochino la dose di zucchero perché il cioccolato fondente a me sembra già piuttosto dolce di suo. Un piccolo consiglio, se utilizzate uno stampo di circonferenza più piccola, otterrete ovviamente una bella ciambella alta alta, che vi darà ancora più soddisfazione. Altrimenti, nel classico stampo da ciambellone, il risultato sarà meno esaltante, perché la ciambella con queste dosi, risulterà più piatta, come se ad un certo punto fosse mancata la lievitazione.

Bon réveil !

Ciambella al cioccolato

Occorrente: stampo per ciambelle, forno, n° 3 ciotole capienti, casseruole per il bagnomaria, pentolino, fruste elettriche, cucchiaio, setaccio

Ingredienti

100 g di cioccolato fondente
150 g di burro
150 g di farina per dolci
150 g di zucchero (io 100 g)
50 g di fecola di patate
30 g di farina di mandorle
2 uova grandi
1 fialetta di aroma all'arancia
1 presa di sale
1 bustina di lievito per dolci
qualche cucchiaio di latte freddo
zucchero a velo per decorare


Procedimento

Accendete il forno e impostate la temperatura a 180°C. Imburrate e infarinate con cura lo stampo per le ciambelle. Spezzettate il cioccolato in una cassruola e bagnatelo col latte, lasciatelo sciogliere a bagnomaria, allontanatelo dal fuoco, e lasciatelo raffreddare. Sciogliete il burro in un pentolino su fiamma molto dolce e fatelo raffreddare da parte. Rompete le uova e raccogliete i tuorli in una ciotola e gli albumi in un'altra. Aggiungete lo zucchero ai tuorli, il sale agli albumi e montate quest'ultimi a neve fermissima utilizzando le fruste elettriche. Lavorate i tuorli con lo zucchero utilizzando sempre le fruste elettriche. Aggiungetevi quindi gli albumi, il cioccolato tiepido, le farine ben setacciate e il lievito anch'esso setacciato. Da ultimo, aggiungete il burro fuso. Trasferite il composto nello stampo e cuocete in formo per 35-40 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare prima di togliere la ciambella dal forno. Spolverizzatela di abbondante zucchero a velo prima di servirla.  

martedì 21 agosto 2012

Gelato allo zafferano


Da quando nella mia cucina è arrivata la gelatiera sto sperimentando diverse ricette di gelato. Complice anche il caldo insopportabile di questi giorni, gli esperimenti sono ancora più gradevoli, anche se alle volte mi rendo conto di aver bisogno ancora di molta pratica soprattutto con dosi e ingredienti giusti. Ci sono gelati riusciti più cremosi, altri un po' insipidi o acquosi, che devo perfezionare. Questa è una delle ricette più particolari e raffinate che ho preparato. Si tratta di un gelato di crema allo zafferano, così delicato e insolito che vi farà subito sentire speciali. Volendo si può preparare anche senza la gelatiera..


Gelato allo zafferano


Occorrente: casseruola, ciotola, fruste elettriche, gelatiera

Ingredienti

400 ml di panna fresca
200 ml di latte intero fresco
4 tuorli
150 g di zucchero
3-4 pistilli di zafferano


Procedimento

Scaldare il latte in una casseruola, senza farlo però bollire. Dovrà risultare ben caldo.
Allontanarlo dal fornello e lasciarlo raffreddare per qualche minuto.
Aggiungervi i pistilli di zafferano e lasciarli sciogliere completamente.
Sgusciare le uova e separare i tuorli dagli albumi. Raccogliere i tuorli in una ciotola assieme allo zucchero e lavorarli con le fruste elettriche per qualche minuto, in modo da farli diventare chiari e spumosi e da far assorbire completamente tutto lo zucchero.
Versare il latte caldo sul composto alle uova e mescolare con cura.
Riportare sul fornello e scaldare la crema fino a farla quasi bollire, quindi allontanarla dal fuoco, spegnere il fornello e sempre continuando a mescolare, lasciarla raffreddare.
Aggiungere la panna fresca e trasferire il composto nella gelatiera.
Azionarla per circa mezz'ora o secondo le istruzioni della vostra macchina e voilà. Pronto da gustare, o volendo, da lasciare per un'oretta in freezer.



giovedì 16 agosto 2012

Insalata nizzarda

L'insalata nizzarda a me piace senza cipolla, perché così la trovo più digeribile, oltre che "socialmente più gentile". A dire la verità a Nizza non l'ho mai mangiata, né sono sicura che la prima sia nata proprio là, anche perché alle volte come accade in tanti piatti, ognuno ha la sua versione e quando si porta in tavola un'insalata nizzarda pare di aver creato una ricetta svuota-frigo, più che una prelibatezza di origini francesi. Per esempio mi è capitato di trovarne una con l'aggiunta di peperoni e carciofini, e così mi è venuto il sospetto che in quella cucina volessero far fuori a tutti i costi qualche barattolo di sott'aceto o sott'olio. In altri casi capita di trovare invece le acciughe al posto del tonno. Ultimamente le acciughe sono però così spinose e salate che preferisco decisamente un buon filetto di tonno sott'olio, più delicato e più morbido. In un caso, lodevole e inaspettato invece, sopra all'insalata nizzarda c'era un dressing a base di senape, che mi è sembrato un pochino forte, ma che mi ha davvero ispirata. Così ho lavorato al mio di condimento e finalmente sono arrivata a quello che mi soddisfa davvero e che esalta il sapore delle verdure e delle uova con una punta di agro e di sapido che però non risulta mai eccessivo, ma che è davvero l'ideale. O così mi pare.. 

 

Insalata nizzarda

Occorrente: n° 2 casseruole, minipimer, coltello, cucchiaio, tagliauova, n° 1 terrina, forchetta, piatto, tagliere, piatto per servire, bollitore

Ingredienti x 1 persona

Per l'insalata nizzarda
120 g di patate
80 g di fagiolini
1 pomodoro
n° 1 uovo
50-60 g di tonno sott'olio
1 cucchiaio di capperi sotto aceto
2-3 olive nere

Per il condimento dell'insalata nizzarda
1 filetto d'acciuga
1 cucchiaino di wasabi
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
2 cucchiai di olio e.v.o.
1/2 spicchio d'aglio

Procedimento
Sciacquare i fagiolini sotto l'acqua corrente e lessarli.
Immergere l'uovo in acqua fredda all'interno del bollitore e quando l'acqua avrà raggiunto il bollore contare 4 minuti. Spegnere il fornello, allontanare il bollitore dal fuoco e raffreddare l'uovo sodo sotto il getto dell'acqua. Sgusciarlo e lasciarlo raffreddare.

Immergere le patate in una casseruola con acqua fredda, senza sbucciarle e lessarle. Non dovranno risultare troppo morbide, perciò verificarne la cottura con una forchetta, punzecchiandole leggermente.
Una volta cotte, allontanarle dal fuoco, spegnere il fornello e raffreddare le patate sotto il getto dell'acqua corrente. Scolarle ed eliminare la buccia mentre le patate sono ancora tiepide. Il calore faciliterà l'operazione. Sistemarle in un piatto e affettarle a fette di circa mezzo centimetro di spessore e disporre le fette ordinatamente nel piatto, in modo da creare una piccola composizione.
Tagliare l'uovo a fette con l'aiuto di un tagliauova e aggiungerle alle patate.
Scolare il tonno dall'olio.
Tagliare i fagiolini a pezzetti.
Sciacquare i pomodori e tagliarli a fette.
Aggiungere le olive nere.
Riunire gli ingredienti per il condimento dell'insalata in una piccola terrina e frullarli col minipimer fino ad ottenere una crema omogenea e leggermente spumosa. Usare il condimento per insaporire l'insalata nizzarda, decorare con i capperi e servire.

venerdì 3 agosto 2012

Pesto di pistacchi


Tornata dalla Sicilia, dove ho passato una fantastica settimana all'inizio di giugno, ho portato con me una serie di "passioni mediterranee", come il pesto di pistacchi. Attenzione, non nel senso che ho comprato il mondo in Sicilia...ma nel senso che per giorni ho continuato a preparare piatti che mi ricordassero un po' quella terra meravigliosa e i suoi sapori così speciali. Sì perché una foodblogger il pesto mica lo compra già fatto, lo prepara con le sue mani...
Per fortuna la ricetta non richiede né fornelli, né forno e quindi è fattibilissima in questi giorni così roventi.
Anche le altre passioni che ho portato con me dopo le vacanze le vedrete pubblicate presto nei prossimi giorni..ah, ora che mi ricordo, non ho ancora pubblicato le foto del mio viaggio, con le segnalazioni di varie cosette da vedere e da mangiare a Catania e dintorni...Faccio ammenda e provo a recuperare il prima possibile..
Comunque, tornando al pesto, il mio non prevede aglio, perché così risulta più facile da mangiare anche quando ci sono ospiti, o comunque avete intenzione di fare un minimo di vita sociale..
Altro suggerimento, l'uso dei pistacchi tostati, che donano al pesto aroma e gusto più intensi.
E l'olio, che come per tutti i pesti, dovrà essere di ottima qualità.
 


Pesto di pistacchi


Occorrente: mortaio, barattolo di vetro, carta assorbente da cucina 

Ingredienti
180 g di pistacchi tostati
basilico fresco
30 g di Parmigiano Reggiano
olio e.v.o. buonissimo q.b.
sale q. b. 

Procedimento
Sciacquare il basilico e tamponarlo con la carta assorbente. Sgusciare i pistacchi, metterli nel mortaio assieme al Parmigiano Reggiano a scaglie e ad un pizzico di sale. Aggiungere il basilico e pestare il tutto, aggiungendo olio e.v.o. fino ad ottenere una consistenza cremosa, né troppo fluida, né troppo compatta. Trasferire in un barattolo di vetro e conservare in frigorifero fino al momento dell'utilizzo. 

giovedì 2 agosto 2012

Soba alle verdure

 

Per chi non lo sapesse, i soba sono degli spaghetti giapponesi piuttosto grossi, fatti di grano saraceno e quindi di colore scuro. Si accompagnano di solito con porri, wasabi e zenzero, oppure in brodo sottoforma di zuppe. Nelle gastronomie orientali vanno molto, perché la cucina giapponese è un po' la moda del momento. E io ho ceduto alla moda, come potete vedere. Qui ho provato a cucinarli con una ratatouille di verdure (occidentali) che ha due vantaggi: da un lato si prepara in un attimo, dall'altro li rende più vicini ai gusti di quelle persone che magari verso il cibo etnico hanno tuttora qualche diffidenza. Devo dire che anche così mi sono sembrati buonissimi. Provateli e vedrete.


Soba alle verdure


Occorrente: pentola per cuocere la pasta, scolapasta, tagliere, coltello affilato, padella antiaderente, cucchiaio di legno

Ingredienti x 4 persone
320 g di soba
1 cipolla
2 carote grandi
2 zucchine
8 cucchiai di olio e.v.o.
sale e pepe q.b.
1 cucchiaio di salsa di soia (facoltativo)

Procedimento

Mettere a bollire l'acqua per cuocere i soba. Sbucciare la cipolla e affettarla sottilmente. Pelare le carote, e grattugiarle, lavare, spuntare e affettare a julienne le zucchine. Scaldare l'olio nella padella antiaderente, saltarvi la cipolla, poi aggiungere anche carote e zucchine e cuocerle coperte da un coperchio per una decina di minuti.
Cuocere i soba per 3-4 minuti nell'acqua salata, scolarli e aggiungerli al condimento di verdure, regolare di sale e pepe, o se piace di salsa di soia.
Servire caldi.

lunedì 30 luglio 2012

Cheesecake







La cheesecake perfetta per l'estate, oltre ad essere fredda e senza cottura, prevede una ricetta semplice e con pochi ingredienti. Perché si sa, d'estate diminuisce anche la voglia di stare a lungo in cucina e di lavorare. Giocate d'astuzia e preparatela alla sera, così il giorno dopo sarà perfetta da mangiare. E mi raccomando, estraetela all'ultimo momento, così si manterrà bella fresca.
Io ho portato in tavola direttamente gli stampini, perché li trovo decorativi. In giro poi ce ne sono di ancora più belli dei miei, che invece di solito uso solo nelle feste a tema, come S. Valentino o la festa della mamma perché hanno la forma a cuore. Per la decorazione, via libera alla fantasia, sia la frutta fresca, che i topping al cioccolato o alla frutta saranno perfetti. Io per amore della semplicità, le ho servite semplici così, proprio nature..



Cheesecake


Occorrente: telo da cucina pulito, batticarne, n° 4 stampini a forma di cuore, frigorifero, n° 2 pentolini, n° 2 ciotole capienti, fruste da cucina, cucchiaio

Ingredienti x 4 porzioni

Per la base della cheesecake
60 g di burro
150 g di biscotti
1 albume d'uovo

Per la crema della cheesecake
2 confezioni di formaggio spalmabile
2 uova fresche
4 g di gelatina alimentare
1 cucchiaio di essenza di vaniglia
4 cucchiai di zucchero

Procedimento
Preparare innanzitutto la base della cheesecake.
Ungere gli stampini con burro oppure olio.
Sbriciolare i biscotti e sistemare le briciole dentro il cannovaccio, ripiegarlo e con l'aiuto del batticarne ridurle in polvere fine. Trasferire i biscotti sbriciolati in una ciotola. Sciogliere il burro in un pentolino, aggiungerlo ai biscotti, unirvi l'albume e mescolare fino ad ottenere un impasto cremoso, ma non troppo fluido.
Sistemare questo composto sul fondo degli stampini, servendosi di un cucchiaio.
Riporre in frigorifero.
Quindi procedere con la preparazione della crema della cheesecake.
In una ciotola capiente riunire il formaggio e lo zucchero. Lavorarli assieme alle fruste da cucina, unire le uova uno alla volta e infine aggiungere l'essenza di vaniglia.
Mettere la gelatina alimentare in un piccolo pentolino assieme ad un paio di cucchiai di acqua fredda, sistemare il pentolino sul fuoco e a calore moderato farla sciogliere completamente continuando a mescolare. Spegnere il fuoco, lasciare raffreddare la gelatina, continuando a mescolare e quando si sarà raffreddata, unirla alla crema della cheesecake.
Estrarre dal frigo gli stampini, riempirli di crema e lasciarli in frigo tutta la notte, prima di servirli.

mercoledì 25 luglio 2012

Panzerotti di zucchine

panzerotti_zucchine

Questi panzarotti non sono una mia invenzione, ma erano stati pubblicati qualche anno fa nella rubrica enogastronomia di Grazia. Mi avevano attirato subito perché non sono fritti, ma al forno e a base di pasta sfoglia, quindi sfiziosi, ma non troppo elaborati. A meno che non siate così ortodosse da farvela in casa la pasta sfoglia..io in questi giorni, manco di tale zelo e quindi nel procedimento ho considerato solo l'uso della sfoglia già pronta. Temo però di non ricordare perfettamente le dosi degli ingredienti, perciò prendetele un po' con beneficio di inventario. Ricordo perfettamente invece come sono stati divorati in fretta al buffet per il quale li avevo proposti. Anche se in questi giorni fa un po' caldino per accendere il forno, sappiate che la tortura durerà poco, visto che i panzarotti hanno bisogno di solo 10 minuti di cottura. Al limite, possono sempre tornare utili appena le temperature diventeranno di nuovo più miti. 


Panzerotti di zucchine


Occorrente: forno, teglia, pennello da cucina, coltello, cucchiaio, cucchiaio di legno, coppapasta, casseruola, tazzina

Ingredienti
n° 2 rotoli di pasta sfoglia già pronta
200g di zucchine
200g di scamorza affumicata
3-4 foglie di basilico fresco
olio e.v.o.
sale
pepe
1 uovo

Procedimento
Scongelare preventivamente la pasta sfoglia se usate quella surgelata oppure estraetela dal frigo se la utilizzate fresca.
Spuntare e lavare le zucchine, affettarle sottilmente.
Scaldare l'olio nella casseruola, saltarvi le zucchine e cuocerle per un quarto d'ora circa. Non dovranno risultare troppo morbide né ancora crude, ma un pochino al dente. Aggiungere sale e pepe a piacere e profumare col basilico fresco tagliato a pezzetti.
Accendere il forno e impostare una temperatura di 200°C.
Tagliare la scamorza a cubetti, evitando possibilmente di mangiarne metà durante la preparazione.
Lasciare raffreddare le zucchine, unirvi la scamorza e mescolare.
Stendere la pasta sfoglia, ritagliarne dei cerchi col coppapasta.
Riempire metà dei dischi con il ripieno alle zucchine e usare gli altri per chiuderli a formare dei panzarotti.
Lasciare un bordo di circa mezzo centimetro, così il ripieno non rischierà di fuoriuscire.
Sigillare bene i bordi dei panzarotti, facendoli aderire perfettamente.
Trasferire i panzarotti sulla teglia, coperta dalla carta da forno, che normalmente avvolge la pasta sfoglia, o in sua assenza, ungere prima la teglia con olio o burro, per evitare che attacchino.
Sbattere l'uovo in una tazzina e usarlo per lucidare i panzerotti.
Infornare per 10-12 minuti.
Vanno gustati tiepidi, anziché appena sfornati, perché altrimenti il ripieno risulterà bollente o, viceversa, se mangiati freddi, verrà meno la cremosità della scamorza.


lunedì 16 luglio 2012

Spaghetti allo scoglio

spaghetti_scoglio

Gli spaghetti allo scoglio sono forse una delle ricette di spaghetti più conosciuta e anche più presente nei menu dei ristoranti. Ognuno però ha la sua versione, presentata e sostenuta, di volta in volta come gli spaghetti allo scoglio più autentici, o quelli più buoni o più originali o più speciali, o più o più o più...Sono convinta che percorrendo tutta la penisola, sarebbe praticamente impossibile mangiare un piatto di spaghetti allo scoglio uguale ad un altro, perché molto dipende dalla quantità e dal tipo di molluschi e crostacei che si hanno a disposizione, così come esistono varianti con e senza pomodoro, con una punta di piccante, o senza..con molto o poco olio..Questa è una versione senza cozze, con qualche pomodorino, giusto per dare colore e quel piccantino che a me col pesce piace sempre. Enjoy :)

Spaghetti allo scoglio 

Occorrente: pentola per cuocere la pasta, scolapasta, casseruola piccola, colino a maglie fitte, telo pulito, padella antiaderente cucchiaio di legno, forchettone di legno, bilancia, coltello

Ingredienti
320 g di spaghetti integrali
300 g di vongole
300 g di gamberi
300 g di seppioline
200 g di pomodori pachino
1 carota
1 patata
1 foglia di alloro
1 costa di sedano
2 peperoncini piccoli
2 spicchi d'aglio
4 cucchiai di olio e.v.o.
abbondante prezzemolo fresco tritato

Procedimento
Sciacquate le seppioline, pulitele e tagliatele a pezzetti. 
Eliminare le teste dai gamberi e privarli del filamento scuro interno, e sgusciarli. 
Tenere da parte le teste, perché serviranno per preparare il fumetto. 
Mettete a bollire due tazze di acqua e immergetevi il sedano, la carota, la patata, l'alloro e le teste dei gamberi. Lasciate bollire per una decina di minuti, quindi spegnere il fuoco, regolare di sale e di pepe e filtrare. 
Lasciate imbiondire l'aglio tritato nell'olio, aggiungere i peperoncini e saltarvi le seppioline, bagnandole col fumetto di pesce. 
Aggiungervi i pomodori tagliati a pezzetti. 
Mettete a bollire l'acqua per cuocere la pasta. 
Sciacquate le vongole sotto l'acqua corrente, mettetele in una casseruola su fuoco piuttosto vivace e appena si saranno aperte, separare le vongole schiuse da quelle che non si sono aperte e gettare via quest'ultime. Filtrare il liquido che le vongole avranno rilasciato, facendolo passare attraverso il telo pulito sistemato sopra un colino a maglie fitte. 
Aggiungete le vongole, il liquido di cottura e i gamberi. 
Cuocere al dente gli spaghetti, scolateli e saltateli assieme ai molluschi e ai crostacei, regolate di sale e di pepe e servite subito. 



martedì 3 luglio 2012

Polipo con patate

polipo-con-patate

Il polipo con patate è un grande classico della nostra cucina, perfetto sia come secondo che come vero e proprio piatto unico. Per prepararlo al meglio però bisogna fare attenzione alla cottura, perché è molto frequente che abbia alla fine una consistenza quasi gommosa, oppure che ci siano parti molto cotte e parti meno. Io per praticità risolvo la questione con la pentola a pressione, che oltre ad accorciare i tempi, mi sembra che assicuri un risultato migliore anche in termini di gusto. La cosa bella di questa ricetta è poi anche il basso contenuto calorico, cosa che d'estate soprattutto, fa sempre piacere. Il polipo con le patate si serve tiepido, quindi anche qui mi raccomando, è bene evitare di essere in ritardo coi tempi e costringere poi le persone ad ustionarsi per assaggiarlo. 


Polipo con patate



Occorrente: pentola a pressione, casseruola, coltello, cucchiaio


Ingredienti


1kg di polipo
600 g di patate
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
alloro
aglio
olio e.v.o.
prezzemolo
sale e pepe q.b.


Procedimento


Sciacquate il polipo sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare bene ogni eventuale residuo di sabbia, specie tra i tentacoli. Di solito compro sempre quelli già puliti, ma se quello che avete comprato presenta ancora la sacca per l'inchiostro, eliminatela, così come gli occhi e il dente. 


Mettetelo nella pentola a pressione con acqua, aceto e alloro e fatelo cuocere circa 20 minuti da che
emette il sibilo. Per sicurezza, verificate la cottura punzecchiando il polipo con una forchetta.

Lessate le patate con la buccia, anche in questo caso, verificate la cottura con la forchetta e sbucciatele quando sono ancora tiepide, perché questo faciliterà l'operazione.

Tagliatele a pezzetti, unitevi il polipo scolato dall'acqua di cottura e tagliato anch'esso a pezzetti. Condite con abbondante olio extravergine di oliva, aglio, prezzemolo, sale e pepe.



lunedì 25 giugno 2012

Filetto di tonno al sesamo e avocado



Brief

Un secondo di pesce che non faccia rimpiangere la bistecca e il vino giusto in abbinamento consigliato dal sommelier di Callmewine


Filetto di tonno al sesamo e avocado


Occorrente: coltello, padella antiaderente, piatto

Ingredienti x 2 persone

1 trancio di tonno fresco da 400 g
semi di sesamo
timo
aglio in camicia
aceto balsamico
pepe rosa macinato al momento
sale 
olio e.v.o.
1 avocado maturo
succo di limone

Procedimento

Sbucciare l'avocado, tagliarlo a fette, eliminando il nocciolo e disporre le fette nei piatti, spruzzandole di succo di limone per evitare che anneriscano. 

Spargere i semi di sesamo su di un piatto, aggiungere sale e pepe a piacere e un pizzico di timo. 
Premervi sopra il trancio di tonno, in modo da far aderire i semi e gli aromi da tutti i lati. 
Scaldare l'olio nella padella antiaderente e farvi imbiondire l'aglio in camicia. Cuocere il tonno per 2 minuti per lato, in modo tale che l'interno rimanga rosa e l'esterno risulti ben dorato e croccante. Poco prima di spegnere il fuoco, irrorare il tonno con l'aceto balsamico e  lasciare caramellare velocemente. 
Spegnere il fuoco, tagliare il tonno a fette o a piccoli tranci e disporli nei piatti. 
Servire subito, accompagnandolo con l'avocado. 

L'abbinamento di Callmewine, il sito di vendita di vino online

Il filetto di tonno è una specialità della tradizione mediterranea che, in questa preparazione, viene arricchito da un tocco di sapiente creatività con l’aggiunta di sesamo e avocado. Le carni del tonno e la presenza del sesamo donano una sensazione di morbidezza e di tendenza dolce e, pertanto, richiedono un vino dotato di freschezza e buona sapidità. L’avocado rappresenta l’elemento di rottura all’interno del piatto e richiede un abbinamento ben calibrato. Si tratta, infatti, di un frutto dotato di buona dolcezza e discreta succulenza, che accresce la struttura complessiva del piatto. L’abbinamento ideale è rappresentato da un vino bianco fresco e sapido, dotato di discreta struttura e un’alcolicità non eccessiva. La vena marittima del piatto ci fa propendere per un Vermentino, dotato di grande freschezza e sapidità, perfetto per bilanciare le caratteristiche di questo delizioso piatto. Vi consigliamo un Vermentino ligure, più leggero e profumato, o, in alternativa, un Vermentino di Sardegna, se preferite un vino più strutturato.

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Con questa ricetta festeggio il compleanno di Ely partecipando al suo fantastico contest, organizzato in collaborazione con Wald. 








giovedì 21 giugno 2012

Antipasto elegante


Un antipasto elegante ma non troppo prevedibile

Antipasto Elegante


Occorrente: pentola per cuocere le uova, coltello spalmaburro 

Ingredienti

Uova di quaglia
Formaggio caprino
Craker integrali di segale
Erba cipollina

Procedimento


Sarà il caldo improvviso di questi giorni, sarà il poco tempo a disposizione per cucinare, ma ultimamente la cucina della Sposadelvento sta diventando sempre più Zen e sempre più umorale.  Non che prima non lo fosse per niente. Umorale intendo...E così è nato questo antipasto, frutto dell'ispirazione, momentanea e imprevedibile, in un super qui in città, dove, mentre mi destreggiavo abilmente tra carrelli e carrellini, manager in giacca e cravatta che facevano la spesa dopo le 8 di sera, domestici stranieri, e clienti vari ed eventuali, ho visto le uova di quaglia al banco frigo e non ho resistito. 

Ed ecco come si procede per creare questo antipasto, piuttosto veloce ed elegante. 

martedì 5 giugno 2012

Antipasto sfizioso

antipasto-sfizioso

Un antipasto sfizioso con la pasta sfoglia e il prosciutto crudo di Parma. 

In realtà questa ricetta è una "non ricetta", un semplice accostamento dei due ingredienti base (pasta sfoglia e prosciutto crudo), che sono arrivati nella mia cucina già pronti e praticamente già buonissimi di per sé. 

Io ho solo giocato un po' con gli aromi. 

Giorni fa ero alla ricerca di qualche ricetta stuzzicante, ma semplicissima, di quelle che si preparano in due minuti e sono a prova di stolto. Il fatto è che volevo anche evitare gli avanzi e non proporre il "solito antipasto". Perché quando hai un blog di cucina, tutti si aspettano l'estrazione di colonie di conigli dal cilindro, senza conigli, ovviamente. 

E io me la sono cavata così. Se anche voi volete cavarvela allo stesso modo, ecco gli ingredienti che ho usato e il procedimento, ripeto, a prova di stolto..


Antipasto sfizioso


Occorrente: piatto da servizio, carta da forno, teglia, forno, pennello da cucina, coltello

Ingredienti

n° 2 rotoli di pasta sfoglia già pronta
sale
erbe di provenza
semi di papavero
1 albume d'uovo
1 cucchiaio di latte
prosciutto crudo di Parma

Procedimento

Stendere la pasta sfoglia e tagliare dei rettangoli di circa 5 x 2 cm. 
Dare loro la forma di piccoli fiocchetti, stringendoli leggermente al centro e avvitandoli. 
Spennellare i fiocchetti con l'albume d'uovo sbattuto assieme al latte. 
Spolverare di erbe, sale e semi di papavero. 
Accendere il forno e impostare la temperatura a 200°C
Disporre le sfoglie su una teglia coperta di carta da forno e cuocere per 10 minuti. 
Avvolgere le fette di prosciutto crudo attorno alle sfoglie, disporre sul piatto e servire. 

martedì 8 maggio 2012

Anthilia Donnafugata


Non sono mai stata un'amante di vini bianchi, champagne a parte. Per me il mondo del vino aveva un colore solo: il rosso. E significava quasi sempre gusto intenso, corposo, strutturato, importante. Con poche e rare eccezioni, come il rosato sui crudi di mare, ma senza esagerare, o il Gewuerztraminer coi crostacei e il cous cous di pesce. E le occasioni di consumo, una decina al massimo, in tutto l'anno. 
(Pochissime, lo so, ma ve l'ho detto..)

Da un anno a questa parte le cose stanno cambiando e così sto scoprendo buona parte di quel fantastico mondo che mi ero persa sinora. 
Un mondo molto più ricco di sfumature e di profumi. 
Più aromatico e più sorprendente dei vini rossi.
Sì perché quelli bianchi sono spesso vini che non ti aspetti. 
Emozionanti, imprevedibili, molto più variegati e diversi l'uno dall'altro. 

L'Anthilia di Donnafugata ha accompagnato la pasta alla Norma che ho postato ieri. 
Ammetto, coi vini ho sempre un rapporto anche estetico (sono la riprova che il marketing funziona) perciò lo scelgo in base ad un nome che mi incuriosisce o un'etichetta particolare che spicca tra le altre. 
In questo caso è andata così. Quel volto misterioso, come un idolo con gli occhi chiusi e i capelli al vento mi ha quasi ispirato simpatia e poi ho pensato che accostare, con un primo tipico della tradizione siciliana, un vino siciliano, potesse avere un senso. 
Sul sito, il produttore lo definisce un "ideale compagno quotidiano" e ha ragione. 
L'Anthilia è infatti così, un vino senza troppe pretese, amico nel prezzo, non impegnativo neanche per il palato, ma comunque abbastanza morbido. Purtroppo essendo da sola, l'ho tenuto in frigo per un paio di giorni e al secondo assaggio, aveva un po' perso rispetto al primo. Non servitelo troppo freddo però, perché questo contribuisce ad annullarne i profumi. 

lunedì 7 maggio 2012

Penne alla Norma



Brief

La ricetta della pasta alla Norma: esercitarsi sul tema


La ricetta 


Occorrente: padella per friggere, casseruola, pentola per cuocere la pasta, scolapasta, grattugia (a mano o elettrica), cucchiaio di legno, mestolo

Ingredienti x 4 persone

400 g di penne rigate
2 melanzane
500 ml di passata di pomodoro
abbondante basilico fresco
n° 2 spicchi d'aglio
ricotta salata a piacere
sale e pepe
olio e.v.o.

Procedimento

La ricetta della pasta alla Norma sembra apparentemente banale nella sua semplicità tipicamente mediterranea. Eppure vi assicuro che richiede forse ancora più maestria di quanto uno possa immaginare. Licenziarla come una semplice ricetta di pasta alle verdure non le rende giustizia. Diventa molto semplice infatti cuocere troppo le melanzane e ottenere un risultato che una volta nel piatto risulta troppo morbido. Così come può essere semplice esagerare col sale, tra fritto, melanzana e ricotta salata. Per non parlare della giusta quantità di pomodoro e della sua fluidità. Insomma, credetemi, più vi esercitate e più la vostra pasta alla Norma migliorerà. 
Perché troverete il giusto compromesso, i tempi giusti, i sapori giusti. 

lunedì 19 marzo 2012

Torta alle fragole


Questa ricetta di torta alle fragole prevede una base di pan di spagna classico, con farcitura di fragole fresche e crema al cioccolato fondente. La guarnizione è a base di fragole e panna.
Visto che sono una grande amante di fragole però, ci tengo a segnalarvi che non è l'unico esempio di ricette di dolci di fragole sul mio blog, né tanto meno l'unico esempio di torta con le fragole.
Anzi, prima o poi farò una mini enciclopedia sul tema se continuo così.
:-D
Per chi fosse curioso di vedere le altre già esistenti e che potrebbero comporre la piccola enciclopedia:
Qui c'è la crostata al cioccolato con panna e fragole
Qui c'è la cheesecake alle fragole
Qui c'è la cheesecake con le fragole sopra
Qui c'è la torta di fragole e zabaione
Qui c'è la cheesecake al cioccolato con mousse allo champagne e decorazione di fragole
Qui c'è un'altra variante di torta alle fragole
Premessa doverosa, come avrete già capito, sono una grande amante di fragole e trovo che siano il frutto ideale per le torte di compleanno come questa, perché hanno una forma coreografica, un colore sontuoso, un gusto stuzzicante e non troppo dolce, che si sposa benissimo con la panna, il cioccolato e, per chi volesse fare la bagna, anche col liquore.
Volendo, in sostituzione delle fragole, si possono usare anche altri frutti di bosco, come i lamponi, o un misto di fragole, lamponi e mirtilli.
Visto che non è ancora la stagione degli altri piccoli frutti però, io ho preferito usare le fragole.
Seconda premessa, fosse per me i dolci dovrebbero essere quasi senza zucchero.
Ragione per cui la farcitura è stata creata a partire dal cioccolato fondente super fondente, che ho rinforzato infatti con del cacao amaro.
Ergo, se provate a replicarla, magari aggiungete 3-4 cucchiai di zucchero almeno.
Ma andiamo con la ricetta

Torta alle fragole


Occorrente: stampo rettangolare, spatola per dolci, ciotola capiente, casseruola, terrina, fruste elettriche, ciotola dai bordi alti per montare la panna, filo di nylon, coltello, ciotole, cucchaio, setaccio, carta assorbente, piatto da dolce

Ingredienti

Per la base della torta alle fragole
6 uova
2 cucchiai di acqua calda
180 g di farina per dolci
180 g di zucchero
la buccia grattugiata di un limone
1 pizzico di sale

Per la farcitura al cioccolato

200 g di cioccolato fondente al 50% 
20 g di cacao amaro
1/2 litro di latte parzialmente scremato
1 cucchiaio di essenza di vaniglia

Per la decorazione alle fragole

400 ml di panna da montare
500 g di fragole
confettini argentati


Procedimento

Si parte preriscaldando il forno a 160°C e impostandone la funzione su statico ventilato, se possibile. 
Quindi Imburrare e infarinare per bene lo stampo. 
Attenzione, perché questa operazione è molto importante per la riuscita della torta. C'è infatti il rischio che la pasta si attacchi alle pareti o al fondo dello stampo. 

Sgusciare le uova in una terrina capiente, aggiungere l'acqua calda, la scorza di limone, il pizzico di sale e lo zucchero e montare il tutto con lo sbattitore elettrico, fino ad ottenere un composto biancastro e molto spumoso. Quindi unirvi la farina ben setacciata, e incorporarla, mescolando dal basso verso l'alto. 
Trasferire l'impasto per la torta nello stampo, livellarlo bene e infornare per 30 minuti circa. 
Trascorso questo tempo, sfornare la torta e lasciarla raffreddare, quindi trasferirla su una griglia. 

Mettere le fragole a mollo in una terrina assieme ad acqua e aceto.
Nel frattempo preparare la crema, sciogliendo il cacao col latte versato a filo all'interno di una casseruola e mescolando con cura per evitare la formazione di grumi. Aggiungere il cioccolato spezzettato, il resto del latte e portare sul fuoco, a fiamma dolce. Mescolare con cura, fino allo scioglimento completo del cioccolato. Aggiungere l'essenza di vaniglia e portare a bollore per un paio di minuti, quindi spegnere e allontanare dal fuoco, sempre continuando a mescolare. 

Sciacquare le fragole e tamponarle con la carta assorbente. 
Rimuovere il picciolo a metà delle fragole e lasciare le altre intatte, per la decorazione finale.
Tagliare quelle private del picciolo a fette sottili. 
Tagliare la torta in due parti, col filo di nylon, così da ricavarne due strati. Mettere il primo strato sul piatto da dolce,  adagiarvi le fette di fragola, coprire con la crema al cioccolato. 
Coprire col secondo strato di pasta e mettere in frigo per un paio d'ore.

Trascorso questo tempo, montare la panna ben fredda. 
Tagliare le fragole senza rimuovere il picciolo a fette sottili. 
Usare la panna per ricoprire la torta e livellarla bene con l'aiuto della spatola. 
Decorare con fette di fragola e confettini argentati. 
Riporre in frigo fino al momento di servire. 








martedì 28 febbraio 2012

Panini integrali al sesamo





I panini al latte sono sempre graditi, da grandi e piccoli, grazie alla loro estrema morbidezza e al gusto leggermente dolce che li rende adatti ad accogliere qualsiasi farcitura. Si trovano praticamente sempre, sia nelle occasioni più formali, come i buffet e i coffee break di lavoro, che alle feste di compleanno, agli aperitivi,  i picnic.
Se anche voi come me detestate però comprare del pane che abbia una lista degli ingredienti alta 3-4 righe e soprattutto se state attente anche alla qualità degli ingredienti, non c'è niente di meglio che farli a casa. 

Qualche tempo fa mi ero soffermata su un servizio televisivo in cui si parlava del risparmio che si può ottenere preparando a casa propria il pane.
Soprattutto quello più sfizioso, arricchito di noci, olive, cipolle, erbe aromatiche, olio, latte, perché sono quelli generalmente più costosi e sui quali viene applicato il ricarico maggiore.
Chiaramente il risparmio è commisurato al consumo, ma di norma si aggira intorno al 50% della spesa.
Secondo me un vantaggio importante del fare il pane in casa consiste nel poter scegliere gli ingredienti, padroneggiandone le quantità (sempre nel rispetto delle ricette, altrimenti l'esito è disastroso) e nella possibilità di utilizzare le farine bio, l'olio "buono", il sale iodato e tanti piccoli accorgimenti che lo rendono gustoso, sano e di elevata qualità. Avere consapevolezza della provenienza di tutti gli ingredienti in cucina fa sempre bene.
Niente paura, preparare i panini in maniera artigianale può anche essere pratico, se avete a disposizione una macchina per il pane o per impastare, che ridurrà i tempi, lo sporco e lo stress.
Se non l'avete ancora, procuratevela, sarà un valido aiuto in tante piccole e grandi occasioni.
I panini integrali e i panini al latte però non sono una novità nella cucina della Sposadelvento.
In questo blog ne ho parlato diverse volte, proponendone diverse ricette. Ovvero:


Ora per amore della varietà, ecco questa integrale, ma profumata di miele e molto più soffice delle altre.

Panini integrali al sesamo



Occorrente: macchina per il pane, forno, placca da forno, cucchiaio di legno, bilancia di precisione, cucchiaio, pennello da cucina

Ingredienti

300 g farina Manitoba
200 g farina integrale
340 g di latte intero
30 g di burro
15 g di zucchero
10 g di sale
1 cucchiaio di miele
albume per pennellare
semi di sesamo e di papavero


Procedimento

Mescoliamo il miele al latte, scaldiamo il tutto a fiamma dolcissima fino a far intiepidire il latte. Attenzione, non dovrà essere caldo.
Sciogliamo il lievito nel latte tiepido.
Mettiamo nella macchina del pane, in ordine il latte al miele col lievito e i due tipi di farina. 
Mescoliamo con un cucchiaio di legno e lasciamo agire qualche minuto.
Quindi aggiungiamo il burro, lo zucchero e il sale e avviamo il programma per gli impasti. 
A programma terminato, preleviamo delle porzioni di impasto, le arrotoliamo a formare delle piccole palline, che faremo passare tra indice e pollice chiusi a formare un cerchio, spingendo col pollice dell'altra mano dal basso verso l'alto. 

Posizioniamo i panini così formati su una placca da forno unta, li lucidiamo col bianco d'uovo sbattuto e decoriamo di semi di sesamo e semi di papavero.
Li lasciamo lievitare al caldo per circa una mezzora. 
Accendiamo il forno e selezioniamo la modalità statico ventilato a 190°C
Inforniamo i panini e li lasciamo cuorere per 10-15 minuti circa. 

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