Immagina che stai andando a un festival di arte contemporanea in una città che non hai mai visto. Immagina di non avere idea di dove trovare le location che ti interessano: è un sabato pomeriggio caldissimo di maggio e il tuo treno arriva per pranzo.
Il cibo diventa una necessità, oltre che un piacere e la ricerca di un ristorante "adatto" durante una manifestazione artistico-culturale, con tanti stranieri come ospiti, può diventare ben più impegnativa del previsto.
I sensi si affinano, e i tuoi sarebbero in grado di scovare una tavola calda, una pizzeria o un qualsiasi luogo predisposto alla ristorazione a chilometri di distanza.
Ma per fortuna c'è la tecnologia a disposizione e i santi Blackberry e Google che vengono in aiuto e ti mostrano sul display del telefonino una serie di soluzioni, complete di recensione, numero di telefono, indirizzo sulla mappa, consigli per il menù e fascia di prezzo.
E ti confermano che ciò che hanno sentito l'orecchio e il nasino erano davvero un invitante rumore di stoviglie e un profumo di pesce al forno.
E così ti fermi in via Naviglio 25, nell'osteria enoteca La Baita 0546/ 21584
Ti perdi.
Aspetti il tavolo. Ti accomodi, dopo aver oltrepassato il banco della gastronomia che racchiude due vetrine di formaggi, salumi e prodotti freschi. Passi accanto alle sale dell'enoteca, dove fanno bella mostra di sé le bottiglie di vino rosso italino e champagne e bianchi importanti.
L'arredamento è antico e caldo. C'è un divano coi cuscini, ci sono le immancabili ceramiche, i mobili di legno scuro. Ma soprattutto c'è aria di buono.
Fa caldo, ma tu non resisti alla tagliata con i funghi (tipico piatto di fine maggio!) ad un assaggio di pomodori secchi farciti e al Sangiovese, immancabile, nei bicchieri Spiegelau.
I pomodori sono dolcissimi e saporiti, quasi tra i migliori che abbia mangiato.
La carne è cotta al punto giusto e succosa, e l'accompagnamento di funghi non è eccessivo, perché stemperato dalla dolcezza delle patate al forno.
Il servizio puntuale e discreto rende la permanenza a La Baita assolutamente piacevole.
Tanto che arrivano in un attino le tre ed è ora di ripartire.
Lungo il percorso non posso che notare l'insegna con Di&Gi che sicuramente mi sarà di ispirazione..
L'aula magna dell'ISIA dove si è tenuto uno degli incontri al pomeriggio, sull'arte concettuale. Peccato per la qualità inesistente dell'acustica, che, con tre speaker stranieri che parlavano in inglese, avrebbe messo a dura prova qualunque studioso e/o appassionato...
Fantastica la Moleskine fucsia personalizzata per l'evento. Peccato non aver potuto comprare le t-shirt che indossavano i ragazzi dell'organizzazione...
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