venerdì 18 settembre 2009

Trapanando





Ventosa, affacciata su due mari che si guardano e si fondono: da un lato il Tirreno, dall'altro il Mediterraneo, Trapani (l'antica Drepanon) ha una poesia antica e davvero speciale. Fatta di inconfondibili case di pescatori sul lungomare che proteggono il "cuore nobile" della città, dove sorgono i numerosi palazzi signorili costruiti tra il XVII e il XVII secolo e le chiese più caratteristiche nelle quali, ogni anno, nella settimana di Pasqua, si celebrano i Misteri.


É famosa per tante cose Trapani: per il suo celebre pesto alle mandorle da servire sulla pasta, meglio se si tratta delle busiate artigianali (che prendono il nome dal ferro attorno al quale ogni pezzetto di pasta è attorcigliato, il buso); per il cous cous (buonissimo col brodo di pesce) per la secolare lavorazione del corallo - a proposito se vi dovesse capitare un giro in gioielleria merita davvero - per il sale (imperdibili le saline sia a Trapani che a Paceco) e per la vela.









Il suo nome che in greco significa "falce", secondo il mito è dovuto al fatto che Saturno, per detronizzare il padre Crono lo evirò con una falce, che cascandogli durante la lotta, creò la città di Trapani. Per questo il dio protettore della città fu da sempre Saturno, del quale ancora oggi c'è una statua con relativa fontana. Secondo un altro mito, sempre legato alla falce, la dea Demetra, dea della prosperità e del raccolto, alla disperata ricerca della figlia Persefone che era stata rapita da Ade e portata agli Inferi, perse appunto una falce che, anche qui, per magia, creò la città.

A settembre, quando il turismo è meno caotico e il clima più dolce, Trapani è sfolgorante e anche i suoi dintorni, sia Segesta (la prima foto) che Erice, città antichissima, arroccata sulla montagna, famosa per i suoi gustosissimi dolci e biscotti profumati, per il celebre castello, le chiese e i monasteri. Si arriva in funivia, ma anche in macchina, per quanto il tragitto un po' tortuoso sia impegnativo e una volta a destinazione non si ripartirebbe più.

Consiglio di entrare nell'Antica pasticceria del Convento e di provare sia le genovesi alla crema che la torta di crema e mandorle ( in una delle foto) : il sapore delle mandorle tostate è paradisiaco. Tra le specialità non mancano la frutta martorana, i mustaccioli, i biscotti, le marmellate di arance, mandarini e limoni.



Per le busiate, non ho resistito a quelle della Cantina Siciliana a Trapani, famoso e "stellare" ristorante consigliato da Slow Food, dove però il servizio ha lasciato molto a desiderare in fatto di velocità e attenzione e dove mi aspettavo di mangiare obiettivamente meglio che altrove, mentre la qualità è piuttosto in linea con altri posti.



Piacevole sorpresa invece per La Locanda dei Frati in via Virgilio 1 (0923/21009), un'osteria - pizzeria dove ho voluto provare sia la pizza che qualche specialità più tipica, come gli arancini, le panelle (in foto), il pesce spada alla griglia, le polpette di sarde, le seppie ripiene (in foto). Il personale è molto carino e disponibile, provate a tornare e vi accoglieranno come foste amici da sempre.





E siccome non si può partire dalla Sicilia senza aver gustato cannoli, gelati e granite, vi segnalo che è da provare assolutamente il gelato al gusto di gelsomino, delicato, ricco di profumi e di suggestioni: qualcosa di fresco, mediterraneo e sorprendente.

I cannoli (grandissimi) sono in grado di soddisfare anche i palati più affamati.
Io ne ho diviso uno in tre perchè non sono amante di dolci e neppure di ricotta di pecora, ma riconosco che meritavano davvero.

Chiudo la carrellata gastronomica con una menzione speciale per il ristorante Le Mura, in via delle Sirene, (0923872622) proprio sul lungomare. Capitata per caso, il primo giorno in cui sono arrivata, ne ho apprezzato tutto, dalle pietanze tipicamente di terra a quelle di mare: il carpaccio di polipo con verdure croccanti (in foto) , la tagliata, la caponata (in foto), l'olio di produzione locale e dal sapore nobile, persino il caffé. L'ambiente è accogliente e raffinato, l'atmosfera, col vento che soffia leggero, i gabbiani e la luce marina è tranquilla e rilassante; il personale affabile e attento.

I vini, sia rossi che bianchi, lasciano generalmente un buon ricordo e rendono ottima testimonianza alla gastronomia locale.
Prima di partire per la Sicilia tutti, ma dico tutti, mi avevano detto "A Trapani mangerai benissimo".
Vero, confermo, ho mangiato benissimo, forse un pochino troppo, ma come dire di no? La Sicilia è uno dei pochi posti dove se non finisci il piatto, viene fuori il ristoratore a chiederti come mai hai rimandato indietro e se c'era qualcosa che non andava. E allora non puoi scontentarli e ti sacrifichi..

Pensavo di tornare ingrassata di 14 kg in meno di una settimana e invece...
Strano, ma ho perso pure del peso. Incredibile!

Città magica nel vero senso della parola, come volevano i miti greci?

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