mercoledì 26 maggio 2010

Festival di Arte Contemporanea a Faenza e La Baita


Immagina che stai andando a un festival di arte contemporanea in una città che non hai mai visto. Immagina di non avere idea di dove trovare le location che ti interessano: è un sabato pomeriggio caldissimo di maggio e il tuo treno arriva per pranzo. 

Il cibo diventa una necessità, oltre che un piacere e la ricerca di un ristorante "adatto" durante una manifestazione artistico-culturale, con tanti stranieri come ospiti, può diventare ben più impegnativa del previsto. 

I sensi si affinano, e i tuoi sarebbero in grado di scovare una tavola calda, una pizzeria o un qualsiasi luogo predisposto alla ristorazione a chilometri di distanza.

Ma per fortuna c'è la tecnologia a disposizione e i santi Blackberry e Google che vengono in aiuto e ti mostrano sul display del telefonino una serie di soluzioni, complete di recensione, numero di telefono, indirizzo sulla mappa, consigli per il menù e fascia di prezzo.

E ti confermano che ciò che hanno sentito l'orecchio e il nasino erano davvero un invitante rumore di stoviglie e un profumo di pesce al forno.
E così ti fermi in via Naviglio 25, nell'osteria enoteca La Baita 0546/ 21584

A vederlo dall'esterno, più che un ristorante si presenta come una gastronomia, uno di quei paesi delle meraviglie tempestati di confezioni di marmellate fatte a mano, sale blu di Persia, capperi sotto sale, pomodori secchi, paccheri di Gragnano grandi come conchiglie di St Jacques.
Ti perdi.

Aspetti il tavolo. Ti accomodi, dopo aver oltrepassato il banco della gastronomia che racchiude due vetrine di formaggi, salumi e prodotti freschi. Passi accanto alle sale dell'enoteca, dove fanno bella mostra di sé le bottiglie di vino rosso italino e champagne e bianchi importanti.

L'arredamento è antico e caldo. C'è un divano coi cuscini, ci sono le immancabili ceramiche, i mobili di legno scuro. Ma soprattutto c'è aria di buono.

Fa caldo, ma tu non resisti alla tagliata con i funghi (tipico piatto di fine maggio!) ad un assaggio di pomodori secchi farciti e al Sangiovese, immancabile, nei bicchieri Spiegelau.

I pomodori sono dolcissimi e saporiti, quasi tra i migliori che abbia mangiato.
La carne è cotta al punto giusto e succosa, e l'accompagnamento di funghi non è eccessivo, perché stemperato dalla dolcezza delle patate al forno.

Il servizio puntuale e discreto rende la permanenza a La Baita assolutamente piacevole.

Tanto che arrivano in un attino le tre ed è ora di ripartire.


Lungo il percorso non posso che notare l'insegna con Di&Gi che sicuramente mi sarà di ispirazione..


L'aula magna dell'ISIA dove si è tenuto uno degli incontri al pomeriggio, sull'arte concettuale. Peccato per la qualità inesistente dell'acustica, che, con tre speaker stranieri che parlavano in inglese, avrebbe messo a dura prova qualunque studioso e/o appassionato...



Fantastica la Moleskine fucsia personalizzata per l'evento. Peccato non aver potuto comprare le t-shirt che indossavano i ragazzi dell'organizzazione...


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